di Pierluigi Bonora
La pandemia, la crisi dei chip auto e, da ultimo, il conflitto in Ucraina hanno rallentato l’avanzata della mobilità a noleggio e in sharing nel nostro Paese. Rispetto al 2019 si sono perse oltre 106mila immatricolazioni per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. Noleggio a breve termine e car sharing restano i settori più colpiti. Il lungo termine regge l’urto anche grazie al boom di privati con solo codice fiscale, che hanno raggiunto ormai quota 100mila.
Sono questi i principali spunti emersi dalla presentazione della 21esima edizione del Rapporto Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. La flotta dei veicoli a nolo resta salda sopra 1 milione di unità e il settore si conferma leva strategica per la decarbonizzazione della mobilità italiana, potendo contare su quote crescenti di immatricolazioni di vetture ibride plug-in (47% del totale mercato) ed elettriche (30%).
Inoltre, per raggiungere gli obiettivi fissati dal Fit for 55, il nostro Paese non ha alternative ad allineare la fiscalità dell’auto aziendale alla media dei Paesi europei. Se ne è parlato alla presentazione del nuovo Rapporto Aniasa. Pierluigi Bonora ha voluto fare gli approfondimenti di rito con Alberto Viano, presidente di Aniasa.